mercoledì 18 ottobre 2017

Una Sabatti 308 W Multiradiale per il tiro accademico a 300 m



 
 
L’idea
L’idea è una di quelle che ti viene così semplicemente sfogliando una rivista, sono sempre stato tentato dal tiro a 300m , gareggiando nelle specialità ISSF di carabina a 10m e a 50m , 3p e Prone, ho sempre ammirato i tiratori stranieri con cui mi capitava di confrontarmi , gente che aveva la fortuna di tirare con armi “vere” ad una distanza “vera” in poligoni bellissimi immersi nel verde.
Qui in Italia le discipline a 300m purtroppo però non attraversano un momento facile, i poligoni aperti sono pochi, quasi tutti al nord, i praticanti pure, ma problema principale sono i costi, il mercato in Italia e al’ estero è dominato dai mostri sacri del settore Grunig+Elmiger, Bleiker in 6BR , che offrono armi dal costo elevatissimo, e dalla durata effimera (1500 colpi ..se va bene 2000, dopodichè addio canna).
E’ così che viene l’idea, vedo che ci sono armi Italiane le Sabatti che nel tiro a lunga distanza fanno faville, specie ora con le nuove canne Multiradiali , fanno rosate impressionanti intorno al 1/3 – ½  MOA, e allora mi chiedo, ma perché nessuno usa queste armi?  perché nessuno prova a impiegarle nel trio accademico, in fondo la distanza non è proibitiva, i calibri utilizzabili ci sono 308 e 6,5x47 , anche se non c’è il 6BR che ormai spopola, gli altri due sono ancora usati (poco, ma usati in campo internazionale).
Chiedo in giro, e tutti ti sconsigliano, armi inadatte dicono, nate per usi diversi, con possibili problemi di riscaldamento precoce e altrettanto precoce insozzamento della canna, con conseguente migrazione dei colpi.
 
Dall’ idea al progetto l’arma diventa realtà
 
 
Ma siamo gente cocciuta noi ciociari, e allora con mio padre che mi asseconda nella follia decidiamo di contattare l’ Ing. Sabatti spiegandogli la nostra idea, con tutta la cortesia e la disponibilità che non ti aspetteresti da un amministratore delegato di una grossa azienda , ci risponde  direttamente e non solo decide di aiutarci, e con lui montiamo una azione Sabatti Tactical 308 W su una calciatura Anschutz Precise in Ergal, lo stato dell’arte nelle calciature da competizione per tiro accademico.
Questo per due motivi, il primo è che voglio utilizzare sulla Sabatti tutti gli accessori che già uso nel tiro a 50m con l’Anschutz 1913 che ha la medesima calciatura, il secondo è che vista la difficoltà di allenamento a 300 m devo assolutamente riportare sulla Sabatti tutto il Know-how acquisito sulla carabina di piccolo calibro.
Sulla Carabina anche una slitta Contessa per poter fissare una diottra Anschutz 7020 ,  un amico di Avellino ci realizza artigianalmente un supporto tunnel da montare in volata.
Superato con l’aiuto di un appassionato tiratore di Alessandria alcuni problemi di ’accoppiamento azione/calciatura  attraverso lo chassis di adattamento, la mettiamo alla prova, e sin da subito la “Sabattina” mostra di trovarsi a suo agio ai 300 m e nonostante tutto il suo peso derivante dalla massiccia canna (lunghezza 69 cm diametro 28 mm)  si dimostra ben gestibile in ogni posizione,  sorprendentemente bene anche in ginocchio ed in piedi, oltre che a terra (dove era più prevedibile desse il meglio).
In gara
E’ ora di provare l’arma in gara… dopo qualche tiro di taratura al Poligono di Pavia si va in gara a Codogno al 2° Trofeo Federale a 300m… gara di esordio  ..Arma Libera 3 Posizioni….. qualche colpo di prova e in gara la carabina realizza subito un bel 96 in ginocchio… con tre colpi in sequenza in 0,45 MOA… un risultato impressionante pensando che si tira con mire metalliche ed arma imbracciata… e munizioni commerciali Lapua.


 
 
La gara va benone e finiamo 1° di categoria e 2° assoluti… con 551 punti nelle 3 posizioni,  un risultato insperato ed incredibile per una arma che non doveva riuscire a fare la gara e un tiratore all’ esordio a300 m, la canna che secondo gli esperti non era adatta e doveva cedere la sua precisione al calore..non da nessun segno di subire surriscaldamento, anzi le rosate migliori le fa proprio a canna molto calda.
Potremmo portare l’arma alla Lapua Cup a Thun (CH) ,  sarebbe senz’altro una bella sfida, ma in campo internazionale la gara di 3 posizione si svolge sulla distanza di 120 colpi, e abbiamo ancora troppa poca esperienza , meglio sfruttare il poco tempo a disposizione provando soluzioni in allenamento, che provare subito l’azzardo di una gara internazionale.

 
La gara italiana successiva è Carrara..al 3° Trofeo Federale in un caldo Luglio, poligono difficile (con 9 m di dislivello piazzola di tiro – bersaglio)…l’arma si comporta bene ..ancora con munizioni commerciali ma .un colpo incrociato  nella posizione a terra proprio quando sembra andare tutto per il meglio ci impedisce di fare un bel punteggio anche se alla fine il risultato complessivo è accettabile ugualmente.
L’arma ora va molto bene , ma decidiamo di cercare di migliorarla il più possibile, su consiglio dei tiratori più smaliziati affidiamo l’arma alle cure di BCM a Torino, dove ci accuratizzano il vivo di volata, ottimizziamo la resistenza di scatto in origine sugli 800 grammi, che vien abbassata a 450 gr ..peso gestibilissimo in sicurezza e che non da problemi neanche in piedi.
Valutiamo insieme a BCM l’opportunità di fare un apposito bedding, ma molto onestamente ci dicono che non è affatto necessario, l’arma è sorretta in maniera ottima dallo chassis artigianale e non ha bisogno di null’ altro, ci viene solo raccomandato di verificare di tanto in tanto il serraggio delle viti con la dinamometrica,  visto che il 308 è abbastanza esuberante.
La gara finale
E siamo alla fine,  Tolmezzo .. settembre ..la gara finale di stagione in cui si assegna il titolo italiano,  l’ abbiamo preparata bene la Sabattina… questa estate con sacrifici enormi ci siamo spostati diverse volte dagli amici di Colle Val d’Elsa.. e qui abbiamo cercato la giusta cartuccia, le giuste dosi e palle, arrivando a delle soluzioni che daranno il loro contributo.
Abbiamo fatto molte prove, partendo dalle leggere Sierra 150 per arrivare alle 175  e 185 Scenar,  ogni palla da buoni risultati, ma si tratta di abbinare la giusta cartuccia alle esigenze ed alle particolarità di ogni posizione.
Nella gara di 3 posizioni si comincia in ginocchio e si tirano 10 – 12 colpi di prova .. e poi 20 di gara , la posizione è abbastanza stabile, se si riesce ad impostarla bene ed a eliminare le tensioni, la nostra Sabatti qui è al massimo del suo peso 7840 grammi..solo 160 grammi sotto il limite di regolamento che è 8 kg.
 
Si prosegue a terra, con altri 10 - 12 colpi di prova e 20 di gara,  qui il ritmo è veloce, la posizione molto stabile e volendo si può usare una palla più pesante, cercando di esasperare la precisione intrinseca dell’ arma.
Le difficoltà maggiori si incontrano però nel tiro in piedi,  reggere un arma del peso di circa 7 kg (in piedi si eliminano alcuni accessori) per 30 – 35 colpi.. e dominarne ad ogni colpo il rinculo è una sfida continua, è qui che si vince o si perde una gara.
Le Sabatti 308 MRR in genere danno il loro meglio con palle ben pesanti, 175 e 185 grani, ma per noi quel peso non va, non può andare, quelli sono pesi e cariche per armi appoggiate, non imbracciate, in ginocchio ed in piedi ci vuole qualcosa di più leggero… alla fine dopo diversi test scegliamo delle 155 grani Scenar della Lapua, caricate con 40 grani di N140 ed un OAL non molto spinto.
Qualche tensione in ginocchio causa qualche nove di troppo, ma a terra la Sabatti va alla grande  98 e 99/100 solo tre nove su 20 colpi, tra l’altro ad un soffio dal 10, in piedi la prima serie è uno spettacolo 94/100… poi un lieve calo, ma alla fine il risultato è il record italiano di categoria, 561 punti nelle 3 posizioni, con un margine di miglioramento enorme, visto che in ginocchio ed in piedi potevamo fare ancora molto di più, ma il punteggio basta e avanza per il Titolo Italiano, il 1° posto di categoria, il 1° posto assoluto e il record.


Non male per un arma che non doveva essere adatta, in un calibro desueto (nel tiro accademico) come il 308 W.
 

 

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