Se nel tiro a segno dovessimo
fare una classifica sulla base della difficoltà tecnica delle varie discipline
saremmo abbastanza in imbarazzo, tutte sono difficili, tutte per eccellere
richiedono impegno, costanza dedizione quasi monacale alla propria passione, ma
una in particolare, anche se non molto conosciuta e purtroppo oggi poco
praticata potrebbe essere facilmente considerata la più difficile.
Sto parlando della disciplina di
Fucile Standard a 300 m.
Questa disciplina prevede il tiro
a 300 m appunto, nelle tre posizioni canoniche, in ginocchio, a terra e in
piedi, ovviamente come in tutte le discipline ISSF si tira solo con mire
metalliche e senza alcun appoggio esterno, ma le difficoltà non finiscono certo
qui.
La specialità deriva come è
facile immaginare dal tiro militare con fucili d’ordinanza, armi essenziali, di
peso limitato, dotate di organi di mira semplici e soprattutto prive di
infinite possibilità di regolazione. Con il Fucile Standard si spara così come
è ..punto ! non si regola niente o quasi niente e cosa più importante non si
modifica niente o quasi niente durante la gara.
Basterebbe questo per spiegare la
fama di difficoltà che ammanta quest’arma, ma per meglio spiegare di cosa parliamo
vediamo alcune altre significative prescrizioni di regolamento:
·
Peso arma pronto gara – 5,5 Kg
·
Peso dello scatto 1,5 kg
·
Calibro max. 8 mm
Oggi simili armi sono prerogativa quasi esclusiva di
produttori ahimè stranieri, i soliti svizzeri la fanno da padrone, Bleiker,
Grunig+Elmiger, Rieder e Lenz, con qualche episodica apparizione di armi
tedesche SIG SAUER STR Scandinavian Target
Rifle , Mauser Mod. 83 o austriache come
lo Steyr UIT 300 Match, armi italiane sinora solo dalla Dolomiti Armi, sinora…
perché ora una importante casa italiana ha deciso di cimentarsi dietro mia
richiesta nella produzione di un Fucile Standard, per ora a livello di prototipo,
riservandosi però una possibile futura produzione in piccola serie sempre se i
test daranno l’esito prestazionale e competitivo che ci si aspetta.
L’azienda italiana che mi ha supportato è ovviamente la Sabatti
di Gardone Val Trompia, l’arma è stata sviluppata partendo dalla classica
azione Sabatti Rover , dotata di una canna Multiradiale conica da 22 mm in
volata, di lunghezza 56 cm munita di una
prolunga in alluminio per riportare la lunghezza di mira alla misura opportuna
per la precisione richiesta.
La calciatura deriva da quella impiegata per la Tactical LW
, opportunamente alleggerita e modificata , dotata di una slitta UIT in
alluminio sotto l’asta per consentire il montaggio del ferma mano per la
cinghia impiegata nel tiro a terra ed in ginocchio e di un calciolo in gomma
regolabile in altezza.
L’arma è dotata di serie del classico caricatore amovibile
da 3 colpi, anche se nelle competizioni italiane sarà impiegata in
configurazione monocolpo, è comunque possibile impiegare un caricatore da 5
colpi nel caso si volesse utilizzare l’arma per le competizioni CISM di tiro
rapido, che prevedono appunto il tiro di serie da 5 colpi.
Il calibro al momento scelto per il primo test è il
classico dei classici, il .308 W che tanto bene si sta comportando su tutti i
campi di tiro a lunga distanza e con cui sempre con una Sabatti MRR ho appena
vinto il Campionato Italiano di AL 3p a 300m, anche se in futuro sarà
sicuramente predisposto un secondo prototipo in 6,5x47 Lapua.
Quali organi di mira dell’arma ho scelto la diottra
Anschutz 7020 fissata all’azione a mezzo di una slitta Contessa a coda di
rondine da 11mm ed un tunnel fissato sulla prolunga di mira modello Centra
Score da 22mm.
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