sabato 28 ottobre 2017

Playstation..il futuro del tiro a segno ??

Oggi mentre mi preparavo per la 1° Gara del Campionato d' Inverno al poligono a 10 m di Roma, discutevamo con Massimiliano Massai del fatto che abbiamo perso la Prone e che la prossima sulla lista è sicuramente la 120 3P, viste anche le ultime discutibili proposte di Bindra. 

Perso per perso,  scherzando ma non troppo , ho buttato lì l'idea di gare on line, di sicuro la tecnologia c'è , basterebbe collegare in rete gli Scatt, per organizzare tanti bei tornei on-line, da fare da casa propria, senza nessuna necessità di costose trasferte, niente direttori di tiro niente poligoni. 

Tutto virtuale, un bel bersaglio virtuale, un'arma virtuale, munizioni virtuali ... e tiratori virtuali :D :D :D... 

Esattamente come succede per le gare di GT Sport della Playstation.



Noi ci scherziamo su, purtroppo temo sia proprio questo quello a cui qualcuno vuole portarci..

giovedì 26 ottobre 2017

The end of the story


The end of the story – La fine della storia
Siamo al termine, oggi si chiude una storia, una storia gloriosa che dura da decenni, oggi si è svolto a New Delhi l’ultimo evento di una specialità stupenda, ma anche l’ultimo atto di una tragedia sportiva.
Torben Grimmel è l’ultimo vincitore di una finale di 50m Prone, l’ultimo perché non ce ne saranno più altre.
L’ Ultimo Imperatore
 
 
Sono stato sempre critico nei confronti delle finali, e continuerò ad esserlo, ma in questo particolare caso debbo ammettere che il vincitore ha ultra-meritato il primo posto.
Grimmel aveva dominato la stagione, contrastato in modo efficace solo dal tedesco Junghaenel, quindi è assolutamente giusto che sia lui a portare l’ultima corona.
 
 
 
Resta l’amaro in bocca per la consapevolezza dell’inevitabile danno che la cancellazione dal programma olimpico, dalle gare di Coppa del Mondo e dalla relativa Finale causerà alla specialità di carabina più praticata a livello mondiale.
La 50m Prone comunque non è morta, e sta a noi tiratori di Prone dimostrare che merita di vivere e che può vivere anche fuori dal programma olimpico.
 
 
 
The end of the story
 
We are at the end, today a story ended, a glorious history that lasts for decades, and today is the last event of a wonderful specialty in New Delhi, but also the last act of a sports tragedy.
Torben Grimmel is the last winner of a final 50m Prone, the last one because there will be more.
The Last Emperor
I've always been critical of the finals, and I will continue to be, but in this particular case I have to admit that the winner has ultimately deserved the top position.
Grimmel had dominated the season, effectively tackled only by German Junghaenel, so it is absolutely right for him to wear the last crown.
 
It remains bitter in the mouth for the awareness of the inevitable damage that the cancellation from the Olympic program, the World Cup matchs and its Finals will cause the world's best rifles specialty.
The 50m Prone, however, is not dead, and shooters are here to prove he deserves to live and who can live outside the Olympic program as well.

WCF New Delhi - 50m Prone Qualification

E' terminata la qualificazione della 50m Prone,

 
considerando il punteggio intero i primi tre hanno realizzato tutti 599 punti :D
 


 
E ora ..la fine della storia...
 
 

WCF New Delhi - Air Rifle W - FWB Only

Ero rimasto abbastanza sorpreso ieri durante la gara di Air Rifle M, quando ho notato che sette tiratori su otto usavano una Walther, ma oggi le donne della Air Rifle W hanno fatto di meglio, tutte le finaliste usavano armi FWB, praticamente un monomarca.


I had been surprised yesterday during the Air Rifle Men finale when I noted that seven shooters on eight used a Walther, but today the Air Rifle Women did their best, all the finalists used FWB air rifles, practically mono-brand.









Siete davvero convinti di allenarvi ? 5 - Conclusioni


Prima di riprendere il discorso mi scuso con chi queste cose le sa e per cui queste sono cose dette e ridette, non sapevo che per fare un ragionamento aperto bisognasse possedere il copyright sulle idee, credevo che bastasse documentarsi
 

  Copyright

 

Detto questo,
perché ho speso questo tempo a cercare di evidenziare tutte o almeno molte delle caratteristiche, capacità, peculiarità, abilità… chiamiamole come volete , che è necessario possedere per migliorare nel tiro?
 Il mio scopo è solo dimostrare che l’unico modo di allenare (davvero) un atleta e nella fattispecie un tiratore è quello di scomporre il suo gesto tecnico negli elementi basilari che lo costituiscono, e che quindi la pratica che il 99% dei frequentatori delle linee eseguono e che buona parte dei tecnici professano, non porta proprio da nessuna parte, se non a diventare dei frustrati.
Non è una novità, ripeto, non è l’uovo di Colombo, ma come diceva qualcuno “ripetita juvant” ripetere aiuta (non ripetere la gara sia chiaro... :D :D)

Eppure negli altri sport queste sono cose acclarate, non mi risulta che un centometrista passi i pomeriggi a correre decine di volte quella distanza in quella benedetta corsia, illudendosi di andare ogni  volta più veloce.
 

Non mi sembra che il pesista cerchi di migliorarsi caricando il bilancere sempre con lo stesso peso e facendo solo strappo e slancio dalla mattina alla sera, ne credo che chi gioca volley faccia 20 partite al giorno (magari con lo stesso avversario e nello stesso palasport)

 


Tutti questi atleti trovano gli elementi base da allenare e li sviluppano, la forza esplosiva per il pesista e il centometrista, la tecnica di battuta o di ricezione per il giocatore di volley, i riflessi, la coordinazione.

Però scusate , mi sorge un dilemma a questo punto, ma se tutti sanno, se tutti sono perfettamente a conoscenza di queste cose ovvie che ho citato, ma perché non le mettono in pratica ?
Come è possibile che nessuno spieghi che è assolutamente inutile mettersi tre volte a settimana a fare buchi a 40 o 60 pezzi di carta, sempre nello stesso poligono, sempre sulla stessa linea , sempre alla stessa ora ?
Che non è la carabina, o la giacca, o la posizione che vi farà migliorare ?
Forse sarò stato sfortunato io, ma nei poligoni che ho frequentato non mi è mai capitato nessuno che spiegasse ai tiratori che bisogna scindere il gesto , l’azione di tiro nelle sue componenti base, e solo una volta che si hanno chiare queste componenti base iniziare a fare esercizi definiti e "isolati" per migliorarle, per sviluppare quelle caratteristiche singole che poi danno origine tutte assieme al gesto finale,  al nostro colpo ben tirato, che deve essere il fine ultimo dell’ allenamento.
 

mercoledì 25 ottobre 2017

A New Delhi stamattina è sbarcata una marziana..anzi una Iraniana

Non so come andrà a finire in finale, ma di certo lei nella storia già c'è entrata, ed ha dimostrato chi è la più forte tiratrice del mondo al momento.

Parlo di Armina Sadeghian tiratrice 15 enne (si 15 !!) iraniana che oggi a New Delhi ha letteralmente spazzato via in qualificazione le top-shooter mondiali.

Armina ha realizzato  (in meno di 30 minuti) nella Air Rifle W - 422,3 punti equivalenti con il punteggio intero a un 400/400, ma cosa ancora più sorprendente con ben 38 mouche !!!

Nuovo Record Juniores Donne e a soli 0,6 punti dal record mondiale assoluto

Ieri Peni e Shimada, (20 e 19 anni) oggi la Sadeghian... l'età media dei vincitori si sta decisamente abbassando



Accuracy Reloading

Ordinare qualcosa e riceverla in meno di 24 ore, pollice in alto per Ferruccio Cataldo







Siete davvero convinti di allenarvi ? 4° parte - Le capacità da allenare

Continuiamo nella nostra ricerca del Graal, abbiamo detto :
 
“capacità che permettono al nostro corpo di svolgere determinate azioni”, parliamo quindi delle capacità coordinative
 

nella fattispecie quali sono queste capacità ?
 
i sacri testi dicono che sono "principalmente" sei, alcune più importanti altre meno, ma tutte necessarie, io le elenco nell'ordine che credo sia meglio opportuno per i nostri fini, alcune si suddividono in ulteriori sottocapacità, ma tempo al tempo...
 
- capacità di equilibrio
- coordinazione oculo manuale
- orientamento spazio-temporale
- lateralizzazione
- gestione dei movimenti riflessi
- capacità ritmiche
 
Non bisogna essere dei geni per capire che le capacità di equilibrio sono diverse quando parliamo di equilibrio statico o di equilibrio dinamico, a noi interessano preferibilmente le capacità di equilibrio statico, e questo ci da altri indizi da mettere nel cassetto
 
 
 
Per la coordinazione oculo-manuale pochi sport sono specifici come il nostro, noi colleghiamo una determinata visione del bersaglio (inquadrato nel nostro mirino) all' azione di scatto,  più necessità di coordinamento oculo-manuale di così si muore.
 
Orientamento spazio temporale, ci interessa perché dobbiamo individuare e tenere sotto controllo  il nostro bersaglio, quanto meno nello spazio esterno (meno nel tempo... lasciamo stare la fantascienza ..:D), per mantenere la posizione esterna e l'allineamento verso il centro
 
Lateralizzazione, di sicuro il nostro non è uno sport simmetrico, come può essere ad esempio il sollevamento pesi, noi con un arto facciamo una cosa e con l'altro l'opposto..al tiratore di carabina si richiede di stare immobile il più possibile col braccio sinistro e di impugnare e scattare con movimento fine e coordinato con la vista attraverso il braccio destro, dire che si tratta di lateralizzazione è riduttivo
 






 

Simmetria



Asimmetria
 

 
Movimenti riflessi, se pensiamo ai movimenti riflessi propriamente detti, tipo la classica gamba che si alza alla martellata sulla rotula  data dal medico per verificare la nostra prontezza, ovviamente siamo fuori strada, ma se volessimo considerare movimento riflesso l'attività di scatto che avviene quasi istintivamente al raggiungimento dell'allineamento ideale...beh  potrebbe interessarci
 
Stesso discorso per le capacità ritmiche, di sicuro non dobbiamo ballare o suonare un piano, ma se ci interessa il ritmo di gara e di tiro (e tutti sappiamo quanto sia importante) .... due parole forse conviene spendercele...
 
(segue)







Peni, Bubnovich e Sidi sul podio a New Delhi


Se avessi dovuto scegliere tra gli atleti che gareggiavano oggi a New Delhi chi far salire sul podio avrei scelto questi tre, Peni (Ungheria), Bubnovich (Bielorussia) e Sidi (Ungheria), a parte la mia personale simpatia per Vitali Bubnovich, erano sicuramente il top in gara senza nulla togliere a nessuno degli altri.



Peni e Bubnovich (seguito in finale da Sergey Martynov),  si sono giocati la gara all' ultimo colpo come ormai sempre più spesso succede, mentre Sidi con la sua giacca "ultravissuta" (alla faccia di chi senza giacche durissime e sempre nuove non gareggia) si è dovuto "accontentare" del terzo posto (era il campione uscente), che i tre fossero il meglio che si potesse vedere lo hanno dimostrato al colpo che ha deciso il podio, quando hanno tirato tutti e tre contemporaneamente un 10,9 !!!
 
Da notare che su otto finalisti, sette usavano Walther e solo uno FWB , il cinese, ma si sa i cinesi usano solo FWB..forse hanno un contratto di esclusiva :D
 
Altra cosa curiosa , la presenza in finale anche questa volta di tiratori molto giovani, a parte Peni (20 anni) infatti si era guadagnato la finale il giapponese Shimada classe 1998.
 
Ultima cosa, Peni ha talmente metabolizzato gli insegnamenti di Sidi, che ormai ha preso anchele sue fisse, ovvero quella di svitare immediatamente la bombola dell' aria appena terminata la gara ...:D
 
... vediamo le prossime

P.S.  Una presenza italiana in finale comunque c'era, il nostro buon Piero Fenati come giudice di gara :D

Siete davvero convinti di allenarvi ? 3° parte - "Cosa" allenare


segue...

Lasciamo un attimo da parte le capacità di attenzione e concentrazione e fissiamo il punto sulle due restanti, coordinazione motoria e controllo neuromuscolare.

A me piace conoscere bene le parole e capire il loro significato aiuta a svolgere bene l'azione , quindi..

Coordinazione motoria, ovvero “la capacità di eseguire più contrazioni e decontrazioni muscolari al fine di realizzare un movimento armonico ed equilibrato” ..io aggiungo ed “EFFICACE”…


 

E’ interessante notare che la coordinazione motoria non è una capacità condizionale , come la forza , la velocità o la resistenza,  ovvero non determina ne è determinata dalla condizione del soggetto , nel nostro caso del tiratore,  e già questo dovrebbe farci pensare a qualcosa, ma ne riparliamo dopo.

Ovviamente ogni gesto sportivo , più fine e preciso è,  più è influenzato nella sua esecuzione dalla coordinazione motoria, che ha il compito di unire tutti gli elementi  condizionanti ( e condizionati)  la prestazione, ovvero nel nostro caso ad esempio resistenza, reattività, stabilità.
 
Benissimo, quindi per noi che dobbiamo essere immobili ma reattivi, che dobbiamo conciliare la completa immobilità (teorica) con la mobilità fine la coordinazione motoria è evidentemente molto importante, allora ora andiamo più in profondità…

Due elementi influenzano la coordinazione motoria,  le capacita percettive che sono quelle capacità che ci permettono di percepire le condizioni del nostro corpo e dell’ambiente che ci circonda, ovvero di acquisire informazioni, e le capacità coordinative, che sono quelle che permettono al nostro corpo di svolgere determinate azioni.

Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo… “capacità che permettono al nostro corpo di svolgere determinate azioni”… ecco la frase importante.

Facciamo il punto della situazione, perché altrimenti ci perdiamo per strada,  le capacità percettive sono quelle che individuano dentro e fuori di noi le informazioni necessarie per agire, le capacità coordinative sono quelle che permettono l’azione efficace.

Per migliorare il nostro gesto tecnico (NON il punteggio ricordiamocelo) ..dobbiamo affinare queste due capacità, percettive e coordinative , due parole importanti, molto più importanti di quanto si creda.

(Segue)

martedì 24 ottobre 2017

Siete davvero convinti di allenarvi ? 2° parte - Allenamento vs Pratica


Abbiamo visto gli scopi dell’allenamento e della pratica, ma cosa più importante ai nostri fini è quello che queste due azioni generano, in particolare in relazione ai “nostri” risultati.

L’allenamento se correttamente impostato e svolto produce un incremento sistematico del livello di prestazione
 
 

La pratica produce una stabilizzazione delle proprie prestazioni e si riduce quasi sempre ad una mera e noiosa simulazione di gara, cosa sbagliata per diversi motivi:

·         è un lavoro inutile, una simulazione di gara potrà al massimo dare una indicazione di scarsa attendibilità reale delle capacità tecniche attuali del tiratore, di scarsa attendibilità reale perché ovviamente si tratta pur sempre di una simulazione che non viene svolta nelle reali condizioni di gara, stress, tensione, quasi sempre eseguita nel proprio poligono ..o comunque all’interno della propria “comfort zone”.

·       è un lavoro che non fornisce alcuno stimolo allenante reale, in quanto di sicuro ci si concentra nel cercare di fare il massimo risultato possibile con ogni mezzo, a discapito della qualità del gesto, quindi nessun guadagno tecnico, si dirà può indurre stress, ma lo stress indotto dal giocarsi la pizza tra amici è ben diverso da quello che si proverà quando ci si troverà a tirare per il Campionato Italiano o in una gara internazionale, il massimo risultato è quello dell’allenare alla fatica fisica del tiro, ma perché questo abbia un minimo di senso occorrerebbe tirare almeno il doppio se non il triplo dei colpi di gara

·        è un lavoro addirittura potenzialmente dannoso, in quanto poiché nessun tiratore è esente da vizi ed errori il solo non lavorare per risolverli fa sì che gli stessi finiscano per consolidarsi, gareggiare o simulare di gareggiare perseverando i propri errori RINFORZA l’errore, quando poi nel vano tentativo di cercare “rassicurazioni” non si finisce addirittura per autoconvincersi dei propri limiti.

Concludendo, se vogliamo incrementare le nostre prestazioni, dobbiamo fare “allenamento” e non pratica.
Ora che abbiamo capito cosa NON fare… vediamo di cercare di capire COSA FARE per migliorare sistematicamente e non casualmente

Come sappiamo il tiro rientra tra quegli sport detti “di destrezza” (non me ne vogliano i mancini), ovvero in quelle discipline sportive che non richiedono particolari doti fisiche di forza o potenza, ma piuttosto eccellenti capacità di attenzione e concentrazione , coordinazione motoria  e controllo neuromuscolare.
 

Genericamente quindi ci verrebbe da dire .. se queste sono le caratteristiche richieste .. questi sono i punti su cui lavorare, ma sarà sufficiente ? o occorre spingersi ancora oltre nel dettaglio ? oppure ci sono altri elementi su cui bisogna lavorare, magari ancora più tecnici e più specifici ?

(Segue)

 

 

lunedì 23 ottobre 2017

New Delhi World Cup Final.. senza qualche top-shooter

Oggi inizia a New Delhi la Finale di Coppa del Mondo 2017,  ovviamente sono presenti i migliori tiratori del mondo, tuttavia nella specialità regina,  la Carabina Libera 3 Posizioni non ci sarà il campione uscente il russo Sergey Kamensckiy,


Come è facile ricordare Kamensckiy vincendo la gara dello scorso anno a Bologna davanti al cinese Hui e a Matt Emmons era qualificato di diritto, così come era qualificato di diritto l'altro assente di rilievo il Sgt. Michael McPhail campione uscente nella specialità di Carabina Libera a Terra, categoria nella quale tra l'altro ha già vinto ben due finali di Coppa del Mondo.


Ancora una proposta di Bindra via la 3x40 arriva la 3x30..


Non si sono ancora spente le polemiche e le proteste di tutti i tiratori per la cancellazione dal programma olimpico della specialità a terra (CLT/Prone) e della Pistola Libera che ora Abhinav Bindra fa immediatamente una nuova proposta.
 
 
Questa volta nel mirino con la consueta motivazione della parità di genere si propone di rendere uguale il numero di colpi per le specialità di C10 (50 sia per uomini che per donne) e di ridurre il numero dei colpi per la specialità di CL3p che vedrebbe trasformare l’evento da 3x40 a 3x30.
I tiratori di tutto il mondo accetteranno supinamente anche questo ?

 

Siete davvero convinti di allenarvi ?


Se parliamo con 100 tiratori 99 vi diranno che nonostante si allenino duramente non ottengono i risultati sperati.

 
Avete mai provato a chiedere ad un tiratore perché si allena? La quasi totalità vi risponderà “per fare più punti”, sembra ovvio e corretto, visto che nel nostro sport non viene preso in alcuna considerazione lo stile del gesto, come invece accade in altri sport , sembra corretto dicevo, ma non lo è, il vero scopo dell’ allenamento deve essere il miglioramento tecnico NON l’incremento dei punti, l’aumento del punteggio è un effetto collaterale, ma l’obiettivo finale di ogni tiratore dovrebbe essere il costante miglioramento tecnico della sua azione.

Non c’è nessuna strana filosofia Zen dietro questo, ma un semplice ragionamento, se l’obiettivo è solo fare più punti non si porrà alcuna attenzione al gesto tecnico, anche il 10 “strappato” andrà bene, purché sia 10, cosa questa che di sicuro non porta da nessuna parte.

Fatta questa dovuta premessa possiamo tornare al problema iniziale, ovvero il perché tanti tiratori, nonostante giurino e spergiurino di allenarsi duramente, di passare intere giornate in poligono, non riescano ad ottenere risultati commisurati allo sforzo ed all’impegno profuso.

Probabilmente semplicemente perché non si allena affatto .. ovvero crede di allenarsi, ma in realtà fa tutt’altro.

Il problema difatti è la confusione di due parole il cui significato dovrebbero conoscere bene, ma che forse credono di conoscere.

Le parole sono Allenamento e Pratica, sembrano sinonimi, molti credono lo siano, ma in realtà così non è.

Per allenamento sportivo secondo Wikipedia,  si intende il processo compiuto dall'atleta al fine di migliorare la prestazione. L'allenamento è un processo il cui fine è quello di intervenire, in modo organizzato, verso la pratica sportiva così da poter esprimere le migliori prestazioni nell'ambito di una competizione.

Per  pratica viceversa si intende l’esercizio assiduo di un attività che fa acquisire esperienza

Scopo dell’ allenamento è quello di scomporre il gesto tecnico nelle sue basi e proporre gli stimoli necessari per un miglioramento

Scopo della pratica è lo svolgimento dell’attività
 
Questo è il problema fondamentale, la quasi totalità dei tiratori sportivi, di ogni livello, in realtà NON si allena, ma fa della gran pratica.

E’ evidente pertanto che essendo sbagliato l’approccio i risultati non possono che essere (tranne rari casi fortunati) deludenti.

La prossima volta che qualcuno vi dirà che nonostante si alleni duramente non ottiene quello che si aspetta, chiedetegli quindi cosa fa in realtà.

(Segue)

giovedì 19 ottobre 2017

Niente eventi misti nel prossimo GP di Pilsen

Decisione a sorpresa e decisamente controcorrente della federazione ceca,  nel prossimo GP di Pilsen che si svolgerà dall' 11 al 14 Gennaio 2018 NON saranno in programma eventi misti.
 
 
 
 
Sinceramente non ricordo se la federazione ceca fosse tra le federazioni che avessero condiviso o meno la scelta di ISSF di cancellare dal programma olimpico CLT e PL per inserire le gare miste, ma la decisione di questi giorni è quanto meno sorprendente

 
 

Abbigliamento tecnico da tiro, quali sono le vere caratteristiche necessarie ?

Il tiro a segno moderno è caratterizzato dall’impiego di armi tecnologiche, specificatamente sviluppate dalle varie case leader del settore come Anschutz, Walther, FWB etc.,  armi che negli ultimi decenni hanno subito uno sviluppo notevole, andando in alcuni casi , vedasi le armi ad aria , incontro ad una vera e propria trasformazione.
Ovviamente assieme alle armi si è trasformata la tecnica di tiro
 
 
 
nuovi allenatori si sono affacciati sulla scena agonistica mondiale, nuovi Coach hanno portato nuove tecniche e nuovi risultati.
Per assecondare questi cambiamenti si è assistito inevitabilmente ad una evoluzione dell’abbigliamento tecnico da tiro.
Se qualche anno fa il tiratore usava una semplice giacca in pelle pesante  
 

 
 
 il più stretta possibile che lo costringeva in una posizione forzata, e dei pantaloni che davano pochissimo sostegno oggi sempre più aziende offrono sul mercato articoli tecnici di tutto rispetto.
Kurt Thune, Sauer, Mouche, Hitex, Meyer, Truttmann, sono solo alcuni dei principali produttori di equipaggiamenti sportivi da tiro, ogni marchio offre decine di articoli, giacche e pantaloni di ogni foggia, materiale e per ogni specialità ISSF e non.
La domanda che sorge è però:  quali devono essere le caratteristiche che una giacca e un pantalone da tiro per arma lunga accademica deve avere? Sono così necessari i nuovi materiali sintetici immessi ogni anno sul mercato dai produttori ?  Sono veramente cosi efficaci prestazionalmente ? e soprattutto è giustificato l’alto costo di queste attrezzature ?
 
Prima di tutto occorre chiarire che dietro allo sviluppo di questi capi ci sono ormai studi complessi, prove e test sui materiali, montaggio di veri e propri prototipi che vengono affidati a tiratori agonisti per lo sviluppo , e tutto questo ha inevitabilmente un costo, che si ripercuote purtroppo sull’ utente finale, se poi per cercare di soddisfare meglio le prescrizioni di regolamento o di fornire prestazioni migliori agli atleti in gara, si impiegano materiali costosi il prezzo del capo alla vendita è inevitabilmente elevato.
Perché questo ?
Iniziamo a dire che la federazione internazionale ISSF (International Sport Shooting Federation), l’ente che soprintende alle competizioni mondiali di tiro (ad arma rigata e liscia, olimpiche e non) nel tentativo di abbassare i punteggi ormai elevatissimi e di rendere dura la vita agli atleti , ha emanato via via negli anni delle norme regolamentari sempre più severe, che hanno limitato enormemente le caratteristiche di rigidità dei materiali, da qui la ricerca dei produttori di tessuti (o non tessuti) che pur rispondendo alle prescrizioni di regolamento garantissero le prestazioni di sostegno richiesto.


 

Dire quali siano le caratteristiche che deve avere un buon capo di abbigliamento tecnico da tiro però non è affatto facile, non basta dire fatto di buon materiale e conforme al regolamento, affatto, ogni specialità vorrebbe il suo capo di abbigliamento ideale, ogni posizione addirittura necessiterebbe nell’ottica della ricerca della perfezione del suo capo ideale, purtroppo ovviamente questo è quasi impossibile, eccezion fatta forse per quei tiratori che usano tirare solo ed esclusivamente in una specialità ed in una posizione.
E’ comunque innegabile che un buon capo da tiro, sia esso una giacca che un completo debba vestire bene il tiratore,  evitargli tensioni inutili, se una volta la filosofia era serrare il più possibile il tiratore oggi , anche a causa del regolamento che impone severi controlli di spessore e rigidezza dei materiali
 
 
questo non si fa più, oggi si predilige vestire il tiratore in modo da sostenere l’equilibrio del tiratore e non impedirne il movimento.
Questo è l’elemento fondamentale,  un capo di materiale costoso preparato male non darà alcun sostegno, viceversa anche un capo di materiale più economico, se ben confezionato e cucito SUL tiratore potrà supportarlo validamente nella sua azione tecnica.
Altro aspetto non trascurabile è quello della durabilità di questi capi e della loro tenuta nel tempo, visto l’alto costo, i materiali sintetici sono sicuramente più duraturi del classico canvas e della pelle che nel corso degli anni e con l’uso intenso che una attività agonistica di alto livello impone, inevitabilmente cedono la loro rigidità iniziale, tuttavia una buona giacca /pantalone ad un agonista vero difficilmente dura più di 2 anni, vuoi anche per gli inevitabili cambiamenti fisici (aumento/calo di peso) sia per i cambiamenti tecnici che impone lo sviluppo sua tecnica di tiro (visto che si auspica un continuo miglioramento delle prestazioni), che devono essere necessariamente seguiti dall’adeguamento delle attrezzature. Pertanto a meno di rare eccezioni anche i materiali classici anche se oggettivamente con una significativa inferiore tenuta nel tempo, continuano ad essere una valida scelta, soprattutto considerando il rapporto qualità prezzo.
 
 

mercoledì 18 ottobre 2017

TSN Codogno - FR300 3x20 - Kneeling Position - 3 shoots 0,45 MOA


FR300 Standing Position Match in Carrara (Italy)


FR300 Standing Position

Sabatti Multiradiale 308 Winchester

Fucile Standard , ISSF Standard Rifle by Sabatti


Se nel tiro a segno dovessimo fare una classifica sulla base della difficoltà tecnica delle varie discipline saremmo abbastanza in imbarazzo, tutte sono difficili, tutte per eccellere richiedono impegno, costanza dedizione quasi monacale alla propria passione, ma una in particolare, anche se non molto conosciuta e purtroppo oggi poco praticata potrebbe essere facilmente considerata la più difficile.

Sto parlando della disciplina di Fucile Standard a 300 m.

Questa disciplina prevede il tiro a 300 m appunto, nelle tre posizioni canoniche, in ginocchio, a terra e in piedi, ovviamente come in tutte le discipline ISSF si tira solo con mire metalliche e senza alcun appoggio esterno, ma le difficoltà non finiscono certo qui.

La specialità deriva come è facile immaginare dal tiro militare con fucili d’ordinanza, armi essenziali, di peso limitato, dotate di organi di mira semplici e soprattutto prive di infinite possibilità di regolazione. Con il Fucile Standard si spara così come è ..punto ! non si regola niente o quasi niente e cosa più importante non si modifica niente o quasi niente durante la gara.
 


Basterebbe questo per spiegare la fama di difficoltà che ammanta quest’arma, ma per meglio spiegare di cosa parliamo vediamo alcune altre significative prescrizioni di regolamento:





·         Peso arma pronto gara – 5,5 Kg

·         Peso dello scatto 1,5 kg

·         Calibro max. 8 mm

 


Oggi simili armi sono prerogativa quasi esclusiva di produttori ahimè stranieri, i soliti svizzeri la fanno da padrone, Bleiker, Grunig+Elmiger, Rieder e Lenz, con qualche episodica apparizione di armi tedesche  SIG SAUER STR Scandinavian Target Rifle , Mauser Mod. 83  o austriache come lo Steyr UIT 300 Match, armi italiane sinora solo dalla Dolomiti Armi, sinora… perché ora una importante casa italiana ha deciso di cimentarsi dietro mia richiesta nella produzione di un Fucile Standard, per ora a livello di prototipo, riservandosi però una possibile futura produzione in piccola serie sempre se i test daranno l’esito prestazionale e competitivo che ci si aspetta.
 
 


 

L’azienda italiana che mi ha supportato è ovviamente la Sabatti di Gardone Val Trompia, l’arma è stata sviluppata partendo dalla classica azione Sabatti Rover , dotata di una canna Multiradiale conica da 22 mm in volata,  di lunghezza 56 cm munita di una prolunga in alluminio per riportare la lunghezza di mira alla misura opportuna per la precisione richiesta.

 
 
 
 
 
La calciatura deriva da quella impiegata per la Tactical LW , opportunamente alleggerita e modificata , dotata di una slitta UIT in alluminio sotto l’asta per consentire il montaggio del ferma mano per la cinghia impiegata nel tiro a terra ed in ginocchio e di un calciolo in gomma regolabile in altezza.
 


L’arma è dotata di serie del classico caricatore amovibile da 3 colpi, anche se nelle competizioni italiane sarà impiegata in configurazione monocolpo, è comunque possibile impiegare un caricatore da 5 colpi nel caso si volesse utilizzare l’arma per le competizioni CISM di tiro rapido, che prevedono appunto il tiro di serie da 5 colpi.
 
Il calibro al momento scelto per il primo test è il classico dei classici, il .308 W che tanto bene si sta comportando su tutti i campi di tiro a lunga distanza e con cui sempre con una Sabatti MRR ho appena vinto il Campionato Italiano di AL 3p a 300m, anche se in futuro sarà sicuramente predisposto un secondo prototipo in 6,5x47 Lapua.
 
 
 


Quali organi di mira dell’arma ho scelto la diottra Anschutz 7020 fissata all’azione a mezzo di una slitta Contessa a coda di rondine da 11mm ed un tunnel fissato sulla prolunga di mira modello Centra Score da 22mm.
 
I primi test sono previsti per la fine del mese di ottobre presso il TSN di Colle Val d’Elsa, dove dopo un breve rodaggio inizierò a provare l’arma nelle posizioni accademiche.
 
 



 

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