Il tiro a segno moderno è caratterizzato dall’impiego di armi tecnologiche,
specificatamente sviluppate dalle varie case leader del settore come Anschutz,
Walther, FWB etc., armi che negli ultimi decenni hanno subito uno sviluppo
notevole, andando in alcuni casi , vedasi le armi ad aria , incontro ad una
vera e propria trasformazione.
Ovviamente assieme alle armi si è
trasformata la tecnica di tiro
nuovi allenatori si sono affacciati sulla scena
agonistica mondiale, nuovi Coach hanno portato nuove tecniche e nuovi
risultati.
Per assecondare questi
cambiamenti si è assistito inevitabilmente ad una evoluzione dell’abbigliamento
tecnico da tiro.
Se qualche anno fa il tiratore
usava una semplice giacca in pelle pesante
il più stretta possibile che lo costringeva in
una posizione forzata, e dei pantaloni che davano pochissimo sostegno oggi
sempre più aziende offrono sul mercato articoli tecnici di tutto rispetto.
Kurt Thune,
Sauer, Mouche, Hitex, Meyer, Truttmann, sono solo alcuni dei principali produttori
di equipaggiamenti sportivi da tiro, ogni marchio offre decine di articoli,
giacche e pantaloni di ogni foggia, materiale e per ogni specialità ISSF e non.
La domanda che sorge è però: quali devono essere le caratteristiche che una
giacca e un pantalone da tiro per arma lunga accademica deve avere? Sono così
necessari i nuovi materiali sintetici immessi ogni anno sul mercato dai
produttori ? Sono veramente cosi
efficaci prestazionalmente ? e soprattutto è giustificato l’alto costo di
queste attrezzature ?
Prima di tutto occorre chiarire
che dietro allo sviluppo di questi capi ci sono ormai studi complessi, prove e
test sui materiali, montaggio di veri e propri prototipi che vengono affidati a tiratori agonisti per lo sviluppo , e tutto questo ha inevitabilmente un costo,
che si ripercuote purtroppo sull’ utente finale, se poi per cercare di
soddisfare meglio le prescrizioni di regolamento o di fornire prestazioni
migliori agli atleti in gara, si impiegano materiali costosi il prezzo del capo
alla vendita è inevitabilmente elevato.
Perché questo ?
Iniziamo a dire che la federazione
internazionale ISSF (International Sport Shooting Federation), l’ente che
soprintende alle competizioni mondiali di tiro (ad arma rigata e liscia,
olimpiche e non) nel tentativo di abbassare i punteggi ormai elevatissimi e di
rendere dura la vita agli atleti , ha emanato via via negli anni delle norme
regolamentari sempre più severe, che hanno limitato enormemente le
caratteristiche di rigidità dei materiali, da qui la ricerca dei produttori di
tessuti (o non tessuti) che pur rispondendo alle prescrizioni di regolamento
garantissero le prestazioni di sostegno richiesto.
Dire quali siano le
caratteristiche che deve avere un buon capo di abbigliamento tecnico da tiro
però non è affatto facile, non basta dire fatto di buon materiale e conforme al
regolamento, affatto, ogni specialità vorrebbe il suo capo di abbigliamento
ideale, ogni posizione addirittura necessiterebbe nell’ottica della ricerca
della perfezione del suo capo ideale, purtroppo ovviamente questo è quasi
impossibile, eccezion fatta forse per quei tiratori che usano tirare solo ed
esclusivamente in una specialità ed in una posizione.
E’ comunque innegabile che un
buon capo da tiro, sia esso una giacca che un completo debba vestire bene il
tiratore, evitargli tensioni inutili, se
una volta la filosofia era serrare il più possibile il tiratore oggi , anche a causa del regolamento che impone severi controlli di spessore e rigidezza dei materiali
questo non si fa più, oggi si predilige vestire il tiratore in modo da
sostenere l’equilibrio del tiratore e non impedirne il movimento.
Questo è l’elemento
fondamentale, un capo di materiale costoso
preparato male non darà alcun sostegno, viceversa anche un capo di materiale
più economico, se ben confezionato e cucito SUL tiratore potrà supportarlo
validamente nella sua azione tecnica.
Altro aspetto non trascurabile è quello della
durabilità di questi capi e della loro tenuta nel tempo, visto l’alto costo, i materiali sintetici sono sicuramente più duraturi del
classico canvas e della pelle che nel corso degli anni e con l’uso intenso che
una attività agonistica di alto livello impone, inevitabilmente cedono la loro
rigidità iniziale, tuttavia una buona giacca /pantalone ad un agonista vero
difficilmente dura più di 2 anni, vuoi anche per gli inevitabili cambiamenti
fisici (aumento/calo di peso) sia per i cambiamenti tecnici che impone lo sviluppo sua
tecnica di tiro (visto che si auspica un continuo miglioramento delle prestazioni), che devono essere necessariamente seguiti dall’adeguamento
delle attrezzature. Pertanto a meno di rare eccezioni anche i materiali
classici anche se oggettivamente con una significativa inferiore tenuta nel tempo, continuano ad essere una valida scelta, soprattutto considerando il rapporto qualità prezzo.