Ormai la stagione agonistica è di fatto terminata, e come ogni anno i
migliori agonisti iniziano a preparare la prossima, verificano le attrezzature, le armi, ne
comprano di nuove, ed ovviamente selezionano cartucce (e pallini).
Quella della selezione delle cartucce per il tiratore è un po’
la ricerca della pietra filosofale. Cosa sogna il tiratore se non un lotto di munizioni
assolutamente perfetto per la sua arma? Un lotto che gli garantisca una rosata
impeccabile, rotonda e stretta senza flyers ?
Ed ecco allora che il tiratore si ingegna, acquista diversi lotti di
munizioni spesso di marche e tipi diversi e esegue test in morsa, sul calcio o
con ottica tutto per cercare di trovare il nostro mitico lotto selezionato.
Eppure se solo il nostro tiratore sapesse come è organizzata la
produzione industriale delle migliori munizioni da competizione, si renderebbe
conto che la cosa più omogenea che potrà trovare del lotto che si accinge a
cercare è il numero che troverà stampigliato sulla scatola.
Ma andiamo per gradi.
Come ogni buon ricaricatore sa ,
per garantire un risultato costante di alto livello occorre ricercare l’assoluta
omogeneità di rendimento delle proprie munizioni, obiettivo questo perseguito
con ogni mezzo, ma principalmente attraverso l’impiego di materiali aventi
caratteristiche fisiche e geometriche identiche ed omogenee e attraverso l’esecuzione
di lavorazioni identiche eseguite con i medesimi strumenti ed in condizioni ambientali
il più possibile simili.
Dicevamo materiali aventi caratterstiche fisiche e geometriche
identiche, innanzitutto quali sono questi materiali ? vediamo di elencarli :
·
Bossoli
·
Inneschi
·
Polvere
·
Palle
Bossoli: I bossoli prodotti con una lega metallica di ottone (rame e
zinco), vengono realizzati in genere in un settore a parte dell’azienda o
addirittura acquistati da un fornitore esterno.
Per soddisfare le necessità produttive ovviamente i bossoli vengono
realizzati da lastre provenienti da fusioni continue, Il bossolo è ricavato per stampaggio e successiva
lavorazione per punzonatura della cava dell'innesco e delle incisioni sul
fondello, più la tornitura della cava dell'estrattore.
E’ evidente che
una produzione di migliaia (per non dire milioni) di pezzi parte da lastre che
non possono essere identiche tra di loro, ma che (anche se provenissero dalla
medesima fonderia e dalla nedesima colata) presenteranno inevitabilmente delle
variazioni fisiologiche di composizione, spessore durezza etc., a questo uniamo
il fatto che le lavorazioni meccaniche per la realizzazione sono svolte da
decine di macchine spesso non identiche, o che comunque non lavorano in modo assolutamente
identico ma entro tolleranze, gli
elementi prodotti altrettanto ovviamente visto il loro numero non saranno mai
suddivisi per classi o in funzione delle caratteristiche produttive, ma anzi mischiati
assieme in modo casuale, risultato tanti bossoli aventi caratteristiche simili
dimensioni geometriche simili ma di certo non identiche e qui il primo ideale
di lotto omogeneo svanisce.
Il medesimo
discorso vale ovviamente per gli inneschi un innesco
liquido colato all’ interno del bossolo se parliamo di 22LR , un composto di Stifnato di piombo se parliamo di cartucce a percussione centrale,
anche questo prodotto da un fornitore terzo difficilmente in un unico
impianto e difficilmente per ovvi motivi in condizioni di lavorazione omogenee.
Discorso a parte
merita la polvere, una polvere infume è tra quanto di più variabile possa
esistere nel campo industriale, sono
talmente tali e tanti i fattori che influenzano il comportamento deflagrante di
una polvere che anche tra scatola e scatola dello stesso lotto produttivo vi
sono spesso differenze di potenziale dell’ ordine del grano (se non di alcuni
grani). La polvere poi a seconda della sua composizione è influenzata dalle
modalità di confezionamento, stoccaggio, trasporto e impiego, dalla temperatura
ed umidità, quindi premesso che il nostro produttore impieghi sempre la
stessa polvere non si è affatto certi che abbia le stesse caratteristiche e
quindi le stesse prestazioni.
Infine le palle,
qui vale il discorso fatto per i bossoli, le palle sono ricavate per stampaggio
da un blocco di lega, e per le palle camiciate unione a caldo con la blindatura o camiciatura in rame.
Chi avrà avuto
modo di misurare le palle geometricamente sa benissimo che non ve ne sono di
identiche, né di misura né di peso anzi
differiscono spesso per numeri importanti e questo vale per le palle in piombo
o camiciate. Questo per gli stessi motivi di approvvigionamento e lavorazione
spiegati per i bossoli.
Tutti questi
materiali afflusicono quindi al reparto incaricato di assemblare la
cartuccia, i bossoli, come le palle vengono
versati dai loro pallets nelle
tramogge, così come la polvere viene versata nei serbatoi dei dosatori
riforniti in continuo.
Il tutto
assemblato da macchinari che producono in parallelo migliaia di pezzi al
minuto.
Migliaia di pezzi
al minuto che finiscono nelle scatole in modo purtroppo casuale.
A questo punto
sulla scatola il produttore annota il lotto di produzione, che individua la
data, e tutti i materiali impiegati ovvero fornisce la rintracciabilità della
produzione, ma di sicuro non ne assicura affatto l’omogeneità tecnica, almeno non nel senso che il tiratore auspicherebbe.
C'è quindi da chiedersi, ha senso parlare
di lotti omogenei ? ha senso ricercare lotti selezionati ?
Questo potrebbe iniziare a spiegare perché delle munizioni selezionate tutto ad un tratto
cambiano le proprie caratteristiche o sembrano diverse… o perché come accadde
al buon Martynov .. lotti scartati una settimana prima riprovati danno
risultati totalmente diversi tra loro…
I lotti omogenei
selezionati, secondo me sono una pia illusione…
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